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Andrea Boscaro, cosa aspettarsi dallo #sportmarketingfest? Leggi l’intervista esclusiva

23
Mag 2018

Sport Digital Markleting Festival: Social Media Marketing, Sport, Riccione: cosa c’è da aspettarsi? Sarà una tripletta?

Andrea: Sarà sicuramente una tripletta perchè per la prima volta si accendono i riflettori – con uno sguardo formativo – sul rapporto fra marketing sportivo e digitale in un tempo in cui vi sono molteplici che aspetti che li legano, dal ruolo che i social media possono giocare per ampliare la visibilità di un evento e per le caratteristiche media che stanno assumendo gli atleti, sempre più influencer e non solo celebrities.

SDMF: Dando uno sguardo al futuro con gli occhi di un esperto di social media marketing e comunicazione digitale, come pensi si evolverà lo Sport Business? Sarà a tutti gli effetti 4.0? Ci saranno cambiamenti veloci e coinvolgenti come quelli che abbiamo visto negli ultimi anni?

Andrea: Penso che il marketing sportivo dovrà – come sta accadendo per gli atleti più famosi e le squadre più organizzate – affrontare non solo gli aspetti di comunicazione, ma anche gli aspetti di marketing e di business. Un uso dei dati più profondo che sappia personalizzare al meglio l’offerta (sportiva ed ancor più di esperienza) e ampliare lo spettro di fan a cui rivolgerla e una generazione di valore più estesa rispetto ai partecipanti all’evento sono solo due delle direttrici che dovranno portare lo sport a vivere la Rete come da anni sta avendo luogo con il turismo. Il turismo è certamente la industry che ad oggi risulta essere più matura ed efficace nell’aver colto le opportunità della trasformazione digitale sul piano del marketing, della comunicazione e del business e penso che possa, da molti punti di vista, rappresentare un orizzonte anche per il settore che a Riccione sarà rappresentato.

SDMF: Una campagna di marketing per lo Sport a cui sei particolarmente legato? 

Andrea: Da appassionato di ciclismo, mi ha colpito un fan abruzzese che quest’anno ha accolto il passaggio dei corridori del Giro non con la solita acqua, ma con gli arrosticini tipici della sua terra. La campagna sportiva che più mi ha colpito è proprio quella di Banca Mediolanum che si chiama “Storie dal Giro” e che dal 2014 non racconta i fatti della corsa, ma le persone che la osservano, la vivono e ne vivono al massimo l’occasione di espressione e di incontro che essa rappresenta. Sotto il profilo tecnico della comunicazione, #storiedalgiro è anche un caso di successo per la sua capacità di creare contenuti (ne è stato tratto anche un libro venduto in libreria), costanti occasione per veicolare un messaggio distintivo del marchio in parallello con la sponsorizzazione più classica della manifestazione. Questa campagna, il cui impegno è cresciuto anno dopo anno con il coinvolgimento di un numero maggiore di persone e di professionalità, è un bell’esempio di capacità di guardare allo sport da parte di uno sponsor per individuarne un angolo visuale proprio, distintivo rispetto alla stampa e a tutti gli altri sponsor, e di farne leva di comunicazione sui social media come contenuto e come occasione di ulteriore visibilità. Da studiare e ricordare.


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