New to site?


Login

Lost password? (X)

Already have an account?


Signup

(X)

Blog

Michele Evangelisti, atleta 4.0 e Superospite allo Sport Digital Marketing Festival. La corsa come filosofia di vita e la potenza dei social per condividere, raccontare e raccontarsi.

11
Apr 2018

Sport Digital Marketing Festival: Qualche parola per descrivere la tua professione di atleta.

Michele: “Solo coloro che rischiano di spingersi troppo lontano possono al limite scoprire quanto lontano si possa andare” T.S. Elliot

Sono nato a Cecina 38 anni fa e ho conosciuto lo sport a 5 anni, un’età in cui è un gioco e solo l’incontro con le “giuste esperienze” possono far diventare questo inizio qualcosa di molto più grande. Prima karate, poi rugby e il canottaggio, che mi ha accompagnato fino a quando ho visto sfumare il sogno olimpico in seguito ad un grave lutto in famiglia. Lì è arrivata la corsa, prima sfida di resistenza e velocità, poi filosofia di vita e professione… 
La mia vita di uomo e di sportivo è guidata dai valori che lo sport mi ha insegnato. Ho deciso di investire tutto in questa mia grande passione, lo sport outdoor, per permettere non solo a me stesso, ma anche a tante persone che seguo di trovare una propria dimensione di benessere fisico e mentale.

UltraTrailer, viaggiatore, esploratore nell’animo e nello spirito, cittadino del mondo e abitante di ogni luogo che riesco ad attraversare. Sportivo a tutto tondo, ma soprattutto…portatore sano di Trail!

SDMF: Il tuo punto di vista sul futuro social dello Sport Business. E’ un mondo in cui ti piacerebbe restare? Cosa significa oggi essere atleti 4.0?

Michele: Il futuro social dello Sport Business è una realtà alla quale un atleta contemporaneo che voglia mantenere un certo tipo di immagine e di rapporto con la propria community deve affacciarsi. Si può fare sport per il gusto di farlo, senza alcuna esigenza di aderire a questa spinta social, oppure si può avere l’interesse, come nel mio caso, a fare dello sport una filosofia di vita e, al contempo, un contenuto da condividere e comunicare.

Siamo immersi nell’era digitale, che impone un nuovo modo di raccontare e raccontarsi, anche in ambito sportivo. Il Digital Storytelling è a mio avviso un canale potentissimo per raggiungere il pubblico, per sintetizzare in pillole di contenuto l’essenza di un messaggio. Sperimento questa cosa ogni qualvolta mi trovo a guardare video di grandi atleti, così come ogni volta che mi trovo a produrre contenuti multimediali in prima persona.

Faccio sport da una vita e da qualche anno, grazie ad alcune opportunità nate dalla collaborazione con sponsor, riviste di settore e enti di promozione sportiva, sono entrato nella parte social dello Sport Business. E’ successo “per caso”, per “istinto” e per curiosità, da autodidatta. Ho cercato di imparare dall’esperienza, procedendo per tentativi ed errori; poi ho iniziato a studiare, ma soprattutto a guardare alle storie degli altri, a seguire le “buone pratiche” di atleti già inseriti nel mondo social dello sport. Durante la mia ultima avventura in Australia (attraversata di corsa da Darwin ad Adelaide – 3113Km nell’Outback in 45gg – al motto di “Correre per chi non può farlo”, per raccogliere fondi per AUS Niguarda Onlus, Unità Spinale dell’Ospedale Niguarda di Milano) mi sono reso conto di come la gente abbia iniziato a seguirmi senza che io “forzassi” la cosa: avevo una storia di sport da raccontare, che si è intrecciata con il tema del viaggio, inteso come esplorazione e scoperta dentro e fuori di sé, come avventura in un luogo incredibile, ma anche come metafora di vita; avevo un messaggio da portare con me, che mi ha dato forza per 45 giorni e che ha aiutato chi è meno fortunato perché costretto su una sedia a rotelle; avevo un canale per comunicare tutto questo. Nel giro di poco più di due mesi la mia community su FB è cresciuta in modo esponenziale, così come le interazioni con questo pubblico attirato e attratto da una storia, che per necessità è stata passata sul canale “social”. Lì mi sono reso conto di quanto sia potente il messaggio che può passare attraverso un canale digitale, di quale sia la sua potenzialità anche in ambito sportivo, mondo ci cui faccio parte e che ho scelto anche per lavorare.

Al rientro dall’Australia, maturata dunque la consapevolezza ed il desiderio di voler far combaciare la mia passione con il lavoro, ho intrapreso un percorso per entrare in modo più concreto nel mondo degli atleti 4.0. Ho ora ben chiara la grande potenzialità di tutti quei canali che permettono ad un atleta di comunicare con il proprio pubblico, di raggiungere, in tempo reale, migliaia di utenti con un semplice click. Sto cercando quindi di dare concretezza, senso e “direzione” a questo aspetto di quello che ad oggi è per me, a tutti gli effetti, un lavoro.

Non sono più “semplicemente” un atleta che partecipa a gare nazionali e internazionali, che testa prodotti, che collabora con marchi sportivi, che viaggia ed esplora “di corsa”; sono un atleta che fa tutto questo, lo analizza, lo sperimenta e lo condivide, lo comunica, lo utilizza per uno scambio che spero possa far crescere me e la mia community.

SDMF: Ci racconti un esempio particolare – geniale, vincente o incredibile – di campagna social che ti ha colpito? Insomma, una piccola storia di digital marketing per lo Sport che valga la pena raccontare?

Michele: Se guardo al mondo dello sport e più nel dettaglio a quello della corsa, che maggiormente mi coinvolge, mi interessa, mi stimola, credo che un esempio particolarmente interessate di campagna social ben riuscita sia quella che da qualche anno viene fatta per l’UTMB (Ultra Trail Du Mont Blanc), l’evento per eccellenza nel mondo dell’UltraTrail. Giunto alla sua 16ima edizione, l’UTMB “è un appuntamento da non mancare per i trailers di tutto il mondo. Ogni anno, l’élite mondiale del trail e circa 10 000 corridori appassionati si incontrano a Chamonix per partecipare ad una delle 5 gare dell’evento.”

L’evento, promosso ogni anno attraverso una campagna social che inizia il giorno stesso in cui si conclude la gara dell’anno precedente, coinvolge oggi circa 80.000 persone tra atleti, volontari, supporters e spettatori. Quando ha avuto inizio nel 2003, organizzato da una famiglia francese appassionata di montagna, gli atleti coinvolti sono stati circa 700, oggi circa 10.000.

La popolarità e la grandezza di questo evento, che sicuramente ha “dalla sua” un paesaggio mozzafiato che di per sé fa vivere un’esperienza unica, sta anche nella campagna social che è stata costruita intorno alle gare, campagna che raggiunge circa 2.000.000 di persone online. Un sito sempre aggiornato e ricco di notizie, una pagina FB sulla quale costantemente vengono pubblicati contenuti multimediali estremamente accattivanti e d’impatto emotivo, una newsletter puntuale in 5 lingue e che invita sempre a visitare gli altri contenuti social… tutto è mirato al coinvolgimento ed alla fidelizzazione dell’atleta e dello sportivo appassionato di corsa, che guarda all’UTMB come un sogno, magari irraggiungibile, ma comunque evento mondiale di indiscusso fascino e successo.


Related Posts