Ugo Esposito, Strategic Partner EPOKA Group, Top Speaker allo Sport Marketing Festival. Due chiacchiere sul ruolo dei Social nello Sport Business tra ipotesi di sviluppi futuri e campagne virali indimenticabili.
- Vito Cellamaro
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Sport Digital Marketing Festival: Qualche parola per descrivere il tuo lavoro.
Ugo: Nasco nell’ambito della ricerca sociale e mi sono occupato sin dall’inizio delle trasformazioni che le tecnologie digitali hanno prodotto nell’ambito della comunicazione politica e istituzionale. Ho ideato in tal senso nel 2003 il primo esperimento di role playing in ambito politico in Italia, il Political Game con cui all’Università la Sapienza di Roma abbiamo sperimentato i primordi della democrazia assistita da un media mix virtuale e reale. Questo binomio continua a vivere nella mia professione di oggi e nelle strategie digitali che elaboro con il mio team per il mondo delle istituzioni, del business e dello sport. A mio avviso l’innovazione nasce quando una competenza si scontra con un’altra molto diversa e per questo dopo la kapusons, nata nel 2003, nel 2015 ho fondato assieme agli altri miei compagni di viaggio il gruppo EPOKA, per unire il mondo dello sviluppo, del machine learning e della ricerca sociale a quello del marketing digitale e della content creation sempre con un approccio user centered. In questo il mondo dello sport ci offre una prateria sconfinata in cui sperimentare metodologie e tecnologie che ottimizzano sempre di più il rapporto tra fan, team e campioni dello sport attraverso un percorso di ricerca, analisi, misurazione delle performance e la voglia di donare alle relazioni virtuali sempre un contrappunto fisico e tangibile.
SDMF: Come vedi il futuro social dello Sport Business?
Ugo: Già oggi appare assolutamente chiaro che non può esistere un futuro per lo sport senza comunicazione social. Questo vale sia per gli sport di massa che per le federazioni più piccole: i social media sono fondamentali non solo come elemento di comunicazione e contatto diretto con i tifosi, ma rappresentano uno strumento formidabile per trasmettere emozioni e al contempo aumentare il valore dei team e di tutti coloro che investono nell’indotto sportivo, con ritorni evidenti anche a livello economico. Ancora l’approccio italiano è per lo più dilettantistico e poco mirato alla misurazione dei risultati ma il nostro compito è proprio quello di sensibilizzare rispetto alle possibilità offerte dall’integrazione della proposta social nel proprio panel di strumenti promozionali e di rappresentazione attraverso l’evidenza che ci forniscono gli strumenti di benchmarking internazionale.
SDMF: Ci racconti un esempio particolare – geniale, vincente o incredibile – di campagna social che ti ha colpito? Insomma, una piccola storia di digital marketing per lo Sport che valga la pena raccontare?
Ugo: Ci sono diversi esempi che testimoniano l’importanza che i social network hanno assunto nel mondo dello sport. Basti ricordare i numeri da capogiro fatti registrare dallo “scontro social” tra Mayweather e McGregor. Al di là dei toni, dei messaggi e delle modalità di interazione tra i due, è indubbio che questo incontro (molto più social che sportivo) abbia incrementato di tantissimo l’interesse intorno ai due atleti (con relative ripercussioni economiche positive) e offerto alla boxe una visibilità della quale non godeva dai tempi in cui Tyson staccò a morsi un orecchio ad Holyfield. Non credo che questa dinamica sia frutto del caso: l’incontro ha prodotto un giro d’affari di un miliardo di dollari, portando, tra hashtag e tag vari, McGregor ad essere addirittura il secondo sportivo più popolare sui social al mondo nel 2017, alle spalle di Sua Maestà CR7. Anche le squadre hanno capito perfettamente il potenziale virale dei social, tanto da rendere la firma di un contratto da parte di un giocatore “normale” un vero e proprio caso social, creando dinamiche internazionali davvero interessanti attraverso queste piattaforme.Ricordo l’annuncio dell’arrivo del portiere Stuart Taylor da parte del Southampton: il club inglese, infatti, ha postato sul suo account twitter (@southamptonfc), un video decisamente originale e nonsense che ha totalizzato ben 2.1M visualizzazioni su Twitter e quasi 30K retweet. In Italia, l’ASRoma ha “preso in prestito” il video del Southampton, realizzandone una parodia per annunciare l’arrivo di Defrel. Il video ha generato 629K visualizzazioni e circa 7K retweet. Non si è fatta attendere la risposta del Southampton che è stato al gioco rispondendo con una simpatica GIF.
Uno scambio social davvero interessante e divertente che ha un po’ canzonato le dinamiche web, rendendo unico un momento dal basso coinvolgimento come la firma di un calciatore che non è una star.
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